Chiesto il processo per il medico del pronto soccorso di San Donà di Piave, a Venezia, che mandò a casa una donna 45enne con la diagnosi di ‘brachialgia’.
Nella giornata del 16 dicembre 2020, il marito di Debora Berto aveva chiamato i soccorsi dopo che la donna si era accasciata sul tavolo, priva di conoscenza. Per ben 17 minuti, l’uomo ha provato a praticare un massaggio cardiaco alla moglie, purtroppo invano.
Solo cinque giorni prima la donna era andata al pronto soccorso lamentandosi di alcuni dolori al braccio. La tragica fine della donna, che è deceduta pochi giorni dopo essere stata visitata al pronto soccorso di San Donà di Piave, ha portato la famiglia a ricercare giustizia. La Procura competente ha avviato un’indagine per chiarire se la morte della 45enne sia stata causata da negligenza nell’assistenza sanitaria ricevuta.
Gli esami del sangue e l’elettrocardiogramma non sono stati prescritti, e la diagnosi è stata di brachialgia. Gli avvocati della famiglia hanno sostenuto che il medico del pronto soccorso non abbia rilevato la necessità di sottoporre Debora Berto a esami di approfondimento per una possibile patologia cardiovascolare. Dopo l’esposto, la Procura ha concluso le indagini preliminari e ha chiesto il rinvio a giudizio per il medico.